Gli operatori sanitari sono esposti a stati emotivi di intenso impatto la cui gestione non sempre è semplice.
Inoltre la maggior parte degli operatori sanitari entra in campo con l’intento di aiutare gli altri e fornire assistenza empatica ai pazienti con bisogni fisici, mentali, emotivi e spirituali critici.
Gli operatori sanitari, tuttavia, possono essere colpiti dal continuo stress derivante dal dover soddisfare i bisogni, spesso travolgenti, dei pazienti e delle loro famiglie, il che può comportare una “compassion fatigue”.
L’infermiere, sin da sempre, è più preparato ad agire anziché riflettere e questo lo si evince anche dal suo percorso formativo.
Molto volte, l’infermiere, fatica ad avere coscienza di sé come individuo capace di lasciarsi coinvolgere emotivamente.
Le emozioni, come ben sappiamo, non sono volontarie, per questo non possiamo né inventarle né nasconderle.
Se l’emozione viene vissuta in maniera adeguata non si verificano conseguenze, se invece si cerca di ignorarla o dimenticarla, rimane al nostro interno e si ripercuoterà, in futuro, sulla nostra salute fisica e psichica.
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